La Bizzarri impianti audio video pro, nasce da un’attenta analisi del mercato che oggi esige anche dal singolo utente competenze specifiche.
L’inserimento della tecnologia nella vita quotidiana, richiede specifiche competenze nel settore e spesso determina problematiche, alle quali non si riesce a dare una soluzione.
Osvaldo Bizzarri, il titolare, opera da sempre nel campo “elettronico”, appassionato sin da piccolo di tecnologia, oggi vanta un’esperienza pluriennale nel campo delle diverse applicazioni dalle comuni apparecchiature consumer” ai grandi impianti “broadcast”.
La sua professionalità si inserisce in tutti i segmenti del mercato e cerca di avvicinare la tecnologia alle persone. La sua polivalenza nel campo dell’elettrotecnica dell’elettronica e dell’informatica, gli consente di portare nelle case, installazioni di altissimo livello.
La ditta vanta, inoltre, di una particolare capacità nel problem solving, è in grado di intervenire su installazioni esistenti, per le quali non vengono sfruttate a pieno le capacità tecniche, rendendole operative al massimo della loro potenzialità.
Era un passo inevitabile e previsto, da quando sul mercato sono arrivati i lettori di Mp3 e soprattutto l’iPod, il riproduttore digitale di Apple. Eravamo preparati, ma la notizia provoca lo stesso un po’ di nostalgia.
Trent’anni, una vita intensa quella del Sony Walkman.
Un’epoca, quella che ha scandito la sua popolarità, in forte ascesa negli anni ’80 con la diffusione delle musicassette, il primo metodo per rendere portatile e compatta la musica. Una storia che finisce proprio quest’anno. Al suo 31esimo anno d’età, il Walkman non sarà più prodotto, dopo essere stato venduto per 220 milioni di esemplari.
Con l’annuncio della fine della produzione del rivoluzionario dispositivo, “padre” degli mp3 e dell’i-Pod, Sony ha quindi decretato la fine di un epoca. Secondo stime, nei negozi scompariranno a breve gli ultimi pezzi. Solo in Cina rimarrà attiva la produzione, destinata solo ad alcuni Paesi. Su Ebay, il primo modello del Walkman è quotato intorno agli ottanta dollari.
La storia del suggestivo dispositivo di Sony, che proprio su questo prodotto ha veleggiato e si è imposta come brand nel campo multimediale, si è infranta sui player digitali. I quali esistono da più di dieci anni, molto prima dell’avvento dell’iPod, ma a causare l’inevitabile abbandono è stato l’affermarsi della distribuzione in digitale della musica.
Buona parte del successo di Walkman è da attribuirsi alla musicassetta, la quale offriva a poco prezzo una qualità di ascolto decente e la possibilità di essere registrata, consentendo non soltanto il passaggio della propria musica dal vinile all’autoradio o per l’appunto al Walkman, ma anche una forma “manuale” di P2P, basata sulla duplicazione e registrazione di opere, ahimè, protette. Una vera killer app per il supporto, che infatti sopravvisse per buona parte della parabola ascendente del CD.
Lo ha inventato un ingegnere della Sony, Nabutoshi Kihara, un po’ per caso. Nel 1978 ha esaudito il desiderio del suo presidente, Akio Morita, di uno strumento che gli consentisse di ascoltare le sue opere preferite durante le interminabili trasferte transoceaniche. Nacque così il Walkman, che nel 1979 arrivò sul mercato con nomi diversi in diversi paesi, “Soundabout” negli Stati Uniti o “Freestyle” in Svezia.
Acquistare, scaricare e ascoltare file, e anche riversarli su un dispositivo esterno dalle dimensioni super compatte, è diventato pratica ormai collaudata. Ciò che però stupisce non è tanto che il Walkman, oggi declinato sotto forma di player Mp3 e cellulari di Sony Ericsson, abbia ceduto il passo a metodi ben più efficienti. Quanto piuttosto che Sony l’abbia prodotto fino a quest’anno… Sì, nonostante i brani oggi si ascoltino praticamente solo dal telefonino o dall’iPod.
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